19 Feb
2016

Fotoritocco: un Gimp libero o un Photoshop proprietario?

Per fare un lavoro di fotoritocco usereste software open source Gimp o proprietario Photoshop? Da anni la discussione è sufficientemente accesa, spesso fondata sul sentito dire e con poche basi scientifiche si decreta migliore un software a sfavore dell’altro.

Prima di prendere in considerazione le differenze fra i due programmi ripercorriamo la storia dei due software e i loro punti di forza e debolezza.

Photoshop

Il software, sviluppato e distribuito da Adobe, è nato nel 1990 per semplificare e agevolare i fotografi nel loro lavoro. Fin da subito la vocazione di questo programma era ed è di tipo professionale. Disponibile per sistemi Mac e Windows, è in grado di elaborare delle immagini scomponendole in livelli e permettendo di applicare dei filtri di elaborazione. Si può tranquillamente dire che questo software è utilizzato in tutti gli ambienti professionali dove è richiesto sviluppo di contenuti grafici

Il programma, che ha da poco spento le sue venti candeline, nasce all’interno dell’università di Berkeley e nel 1997 entra a far parte ufficialmente del progetto GNU tanto che il nome è un acronimo di GNU Image Manipulation Program. Nato quindi come progetto universitario, si è poi diffuso come alternativa libera alla manipolazione delle immagini.

Differenze?

A livello tecnico entrambi i software lavorano con i livelli, con strumenti di taglio e manipolazione, con la regolazione dei colori, con filtri e pennelli digitali, con maschere di livello e possibilità di installare estensioni per aggiungere nuove funzionalità. Quindi come strumenti operativi i due programmi offrono le stesse potenzialità.

A detta di molti, nelle discussioni sui blog e liste dedicate, la differenza sostanziale è nella semplicità d’uso del programma di Adobe, rispetto all’alternativa libera meno versatile. In effetti sotto questo punto di vista per Gimp, a partire dalla versione 2.4, gli sviluppatori hanno iniziato a ripensare completamente l’interfaccia grafica, dando vita ad un gruppo di lavoro focalizzato esclusivamente su questo aspetto.

I volontari del progetto stanno anche lavorando al superamento di alcune limitazioni sulla profondità del colore e introducendo una nuova libreria grafica, già presente in parte nell’attuale versione 2.8, ma che dovrebbe essere supportata pienamente nella versione 3.0.

Vi sono comunque alcune differenze da sottolineare che possono far pendere per uno o l’altro software:

  • Photoshop non è compatibile con i plugin e script per GIMP, viceversa sì anche se con una limitata compatibilità.
  • Photoshop non supporta il formato nativo di GIMP (XCF), mentre GIMP può leggere e scrivere il formato (PSD) nativo di Photoshop, sempre con alcune limitazioni.
  • GIMP e Photoshop hanno differenti caratteristiche nelle gestione dei colori. Photoshop supporta immagini a 16 bit, 32 bit e a virgola mobile, gli spazi colori Pantone, CMYK e CIE XYZ. GIMP, invece, supporta solo CMYK con un plugin aggiuntivo. GIMP non può supportare, per motivi legali, colore Pantone.
  • GIMP mette a disposizione gli script Python-Fu o Script-Fu, strumenti di programmazione molto flessibili, che tuttavia necessitano di una minima conoscenza di programmazione.  Per contro Photoshop ha la possibilità di programmare macro e ripeterle semplicemente con un tasto play (a scapito della flessibilità e di un maggior controllo dell’azione).

Sotto il punto di vista dell’importazione ed esportazione nei diversi formati, GIMP non è secondo a nessuno:

  • dispone di supporto per importare ed esportare formati d’immagine come BMP, JPEG, PNG, GIF e TIFF, oltre ai formati di file di svariate altre applicazioni, come appunto Photoshop
  • è dotato di supporto per documenti PostScript
  • può elaborare i dati da file SVG e i file ICO, le immagini per le icone di Windows
  • può importare documenti PDF, permettendo di lavorare su singole pagine
  • è in grado di lavorare con il formato Raw, impiegato da molte fotocamere digitali.

Meglio Photoshop o Gimp?

Credo che la risposta stia non solo nell’utilizzo che si vuole fare di questi software, ma anche soprattutto nella voglia di sperimentare, imparare e conoscere. Se si cercano in Rete immagini realizzate con uno o l’altro programma, si vedrà che si riescono a fare delle stupende elaborazioni grafiche professionali anche con GIMP.
Photoshop rimane sicuramente ancora punto di riferimento e un prodotto ottimo, tuttavia lo sviluppo dell’alternativa open ha fatto passi da gigante e può affrontare a testa alta il software di Adobe.

Il terzo incomodo

Il proverbio recita “tra i due litiganti il terzo gode”. Che sia il caso di Krita? Un interessante software di disegno e fotoritocco che nasce nella culla del progetto KDE e che sta avendo uno sviluppo molto interessante. Krita, che in svedese significa matita, è stato progettato principalmente come software per il disegno e la pittura digitale, ma dispone di molte funzioni utili al fotoritocco.
Nonostante sia poco maturo, è quindi paragonabile a Gimp e Photoshop possedendo già molte delle caratteristiche base utili per lavorare con le immagini.

Questi alcuni esempi di file elaborati con i tre software: Photoshop, Gimp, Krita.

Immagine di copertina: Di C.Nilsson – Opera propria, CC BY-SA 3.0.